Impressioni dei partecipanti
Se ripenso agli incontri della Scuola di Teologia, mi vengono in mente le parole dell’Atto di Carità: “Signore, che io ti ami sempre più”. Approfondire le Sacre Scritture, scoprire come la “novità” di Cristo sia profondamente radicata nell’Antico Testamento, percepire lo sguardo d’amore di Gesù e l’azione dello Spirito Santo nella vita e nelle parole degli Evangelisti - e di riflesso nella vita di tutta l’umanità -, mi ha lasciato un più grande amore per Gesù e per la Chiesa e la consapevolezza che ogni credente è memoria vivente di Cristo. Di questo sono grata ai relatori, anch’essi “ispirati” e colmi di passione per l’annuncio di Gesù Cristo.
Simona Cavalleri
Avevo già frequentato oltre 10 anni fa questo corso quinquennale di teologia per laici, ma ho voluto rifare l’esperienza come un utile ripasso. Il corso mi è parso molto valido: ben impostato, supportato da ottimi docenti.
Il tempo dedicato alle lezioni era un po’ troppo sintetico (e forse troppo spazio per le domande, a volte anche poco pertinenti). Ma i più interessati potevano integrarlo e ampliarlo con la lettura a casa dell’ottimo testo di supporto più articolato e dettagliato.
Dal mio punto di vista “La Bibbia: anima della teologia” è un titolo adeguato per questo primo anno di corso, relativo al testo fondamentale della nostra Fede.
Considero importante la conoscenza dell’Antico Testamento, e quindi molto utile un’infarinatura sugli aspetti storici, redazionali e sulle chiavi di lettura di questi libri, che purtroppo non sono molto conosciuti né approfonditi a livello personale, ma sono basilari per la nostra Fede, oltre che anche molto belli dal punto di visto artistico.
L’Antico Testamento e il suo studio ci aiutano anche a comprendere meglio e ad approfondire le radici ebraiche della nostra religione che continueranno a rimanere tali. Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, oltre allo spazio naturalmente dedicato ai 4 Vangeli, ho di nuovo apprezzato l’importante approfondimento dedicato, sia nelle lezioni specifiche che nel testo, alle lettere paoline - in particolare
Romani e Efesini - la cui lettura e studio hanno contribuito a costituire e continuano ad alimentare la Fede, la Speranza e la Carità delle nostre chiese cristiane.
E a proposito di chiese cristiane vale la pena ricordare che le Sacre Scritture sono un patrimonio ancora da valorizzare, essendo una base sostanzialmente comune alla gran parte di esse. Questo aspetto può favorire un progresso nel cammino ecumenico ad ogni livello, anche personale. Come frutti di questo primo anno – oltre alla prosecuzione del corso - spero che possa esserci lo stimolo per altri ad approfondire ulteriormente la lettura e lo studio delle Sacre Scritture. E questo in primis anche grazie alle numerose iniziative organizzate dalla nostra Parrocchia e a livello decanale.
Rino Medici